La magica tempesta
Teatro per la scuola
Siamo fatti della materia di cui son fatti i sogni;
e nello spazio e nel tempo d’un sogno è racchiusa la nostra breve vita.
La vita è un’ombra che cammina, un povero attore che si agita e pavoneggia la sua ora sul palco e poi non se ne sa più niente.
È un racconto narrato da un idiota, pieno di strepiti e furore, significante niente.
Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere.
“La Tempesta” appartiene all’ultima fase della produzione di Shakespeare, quasi un testimone lasciato alle nuove generazioni di teatranti. L’idea di far conoscere ai ragazzi uno dei più grandi autori teatrali ci ha portato, quindi, verso la scelta di adattare questa sua opera. Una vera e propria favola quella che William Shakespeare racconta, ambientata su un’immaginaria isola del Mediterraneo, nei pressi del golfo di Napoli. L’adattamento della commedia parte proprio dalla restituzione di questo metodo narrativo: la favola. Ne “La Magica Tempesta” elementi di illusione teatrale si intrecciano con la tecnica della commedia dell’arte, pur mantenendo il linguaggio fedele alla versione originale.
La vicenda narra di Prospero che fu abbandonato dal fratello Antonio, con l’intento di rubargli il potere e il ducato di Milano. Prospero si ritrova così con sua figlia Miranda naufrago su un’isola deserta. Grazie ai suoi studi e alla sua passione verso le arti magiche, Prospero riesce a “comandare” gli elementi dell’isola, attraverso un suo particolarissimo servitore, ovvero Ariele, uno spirito, un folletto in grado di trasformarsi in qualsiasi cosa, restando invisibile agli occhi di tutti, tranne che a Prospero. Il destino vuole che Antonio, fratello di quest’ultimo, si trovi a passare a largo dell’isola su una nave con il Re di Napoli e tutta la sua corte. Prospero allora scatena, con l’aiuto di Ariele, una magica tempesta, per far naufragare sulla propria isola tutto il malcapitato equipaggio, con l’intento di dare in sposa sua figlia Miranda a Ferdinando, principe di Napoli, al quale la ragazza era promessa fin dalla sua nascita. Tutto, come ogni favola, si risolve nel migliore dei modi: Prospero perdona suo fratello e dopo aver fatto innamorare i due nobili giovani, festeggeranno le nozze, facendo ritorno proprio a Napoli.
“La magica tempesta” è relazionata in modo indissolubile all’arte teatrale, soprattutto per mezzo dei frequenti paralleli fra l’arte magica di prospero e l’illusione scenica. Il naufragio della nave è un vero e proprio spettacolo messo su da Ariele, una finzione che non nuoce a nessuno. Divertenti sono altri personaggi dell’opera, come Calibano, abitante dell’isola, figlio di Sicorace, una strega che prima dell’arrivo di Prospero governava quelle spiagge e Trinculo, un marinaio della nave del Re di Napoli, che si ritrova perso e affamato.
CREDITI
Titolo: La magica tempesta
Fonte: La tempesta di Shakespeare
Tecnica utilizzata: Teatro d'attore, Teatro in maschera, Ombre
Durata: 60 minuti
Con: Donatella Faraone Mennella, Nello Provenzano, Francesco Rivieccio
Scene e Costumi: Donatella Faraone Mennella
Adattamento: Francesco Rivieccio
Regia: Libero de Martino
Pubblico consigliato: Scuola primaria, Scuola secondaria di primo grado